Creta: isola da vivere con tutti i sensi. Gusto
A Creta si mangia tanto. Le porzioni sono abbondanti e a tavola si condivide. Conviene ordinare un piatto a testa e poi magari aggiungere. L’idea è quella dei mezè, gli antipasti, spesso cremosi che si trovano nella cucina levantina. Ci sentiamo subito in viaggio fra Italia del Sud, Grecia, Turchia, Libano, Israele, Nord Africa. Il servizio è molto rustico. Spesso i piatti vuoti si accumulano sui tavoli, senza che nessuno li porti via. Si spende, a seconda dei posti, dai 15 ai 40 euro in 2.
Per chi come me ama la cucina vegetale e non vuole o non può mangiare animali e derivati, Creta è un Paradiso: oltre alle ricchissime insalate (che si possono sempre ordinare senza feta o con formaggio a parte), i piatti che nascono naturalmente senza carne o pesce sono tantissimi: melitzanosalata, insalata di melanzane con aglio, limone, menta (a volte aceto, a volte yogurt, se non mangiate latticini, assicuratevi degli ingredienti); pomodori e peperoni al forno ripieni di riso ed erbette; dolmas, foglie di vite ripiene di riso, e poi tanti legumi: fava che sono i ceci gialli serviti schiacciati con cipolla e olio e limone a parte, kukofava, purea di fave. E quante verdure buonissime (qui è tutto una serra): le zucchine bollite sono croccanti e servite con olio e limone, le patate sono di montagna, molto saporite e poi ci sono in estate i vlita, foglie verdi che assomigliano un po’ a un incrocio fra le biete e i friarielli, succulente e buonissime.
Il pane è biscottato, spesso scuro. Esiste una specie di frisella da condire con pomodoro, origano e se si vuole formaggio.
L’olio regna sovrano su ogni piatto, tanto. Ma gli ulivi sono ovunque.
Molti dolci sono fatti solo con miele, pasta, sesamo e frutta secca o sono torroni morbidi.
I vini bianchi sono sapidi e piacevoli, i rossi un po’ troppo terrosi e alcolici ma miglioreranno,
Ovunque offrono il raki, la grappa locale. Non rifiutate.
Sarà difficile dimagrire a Creta.




